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Paciaroni con il nipote Marco premiati a Perugia
Paciaroni con il nipote Marco premiati a Perugia

Per l’eterno Gianpaolo Paciaroni vincere è… regolare!

Gianpaolo Paciaroni è come il vino. Invecchiando migliora. Tanto che, alla veneranda età di 82 anni compiuti il 12 settembre, mentre i coetanei rimembrano le passate imprese, lui continua a realizzarle. Ha cambiato soltanto modalità. Un tempo era il suo forte la velocità. Ora, mutatis mutandis, ha dirottato le sue attenzioni sulla regolarità ed ancora una volta ha colto nel segno, inanellando successi a iosa nelle competizioni di auto d’epoca, ultimi dei quali in ordine di tempo il 1° Trofeo Bocca Trabaria di San Giustino, in provincia di Perugia e la 23^ rievocazione del Circuito dei tre laghi a Viterbo. “Messa da parte la professione di bancario – racconta Paciaroni, da qualche anno vedovo, con una figlia e un nipote suoi primi tifosi – e chiusa per motivi anche anagrafici la parentesi della velocità, in cui pure non ero male, un giorno un concittadino mi propose di “navigarlo” in una gara in cui il cronometro contava, ma soltanto per scandire il tempo… giusto. Vale a dire né in anticipo, né in ritardo. Il mio amico non produsse tempi degni di nota nelle prime prove a cronometro, tanto che mi mise al voltante per provare e il risultato fu incoraggiante. Così ho trovato un nuovo hobby: le competizioni in auto d’epoca dove devi passare sui cosiddetti “tubi” rilevatori del tempo al momento esatto, senza mai fermare le ruote. Con il passare del tempo le vittorie sono arrivate”. A iosa, per il bancario in pensione di San Severino che ha l’istinto innato per il cronometro e la fame di vittorie riconducibile alla squadra della sua fede calcistica. “Sì, tifo Juventus e come i bianconeri se posso vincere mi impegno a centrare l’obiettivo. Le gare in auto d’epoca sono ovviamente un passatempo, ma perché non dare il massimo se il fisico regge?”. Specialista di regolarità, Paciaroni gareggia spesso solo, fatto che gli rende ancora più onore, in quanto è costretto, oltre che a prestare attenzione al tracciato, a seguire il ritmo che gli viene suggerito da un dispositivo sonoro nell’abitacolo. “Prediligo le gare con cronometri meccanici, in cui i ritmi li suggerisce il navigatore o lo stesso driver, perché la capacità nel centrare le prime posizioni è data soprattutto dal fattore umano. Nel successo di San Giustino del’11 settembre scorso, in cui abbiamo anticipato Ducci e Mariotti, battendo sessanta concorrenti alla media errore di 3,8 centesimi di secondo a tratto, è stato molto bravo mio nipote Marco che ho portato come navigatore. Chissà, forse la, mia concentrazione è stata massima perché la gara era proprio a ridosso del mio compleanno. Ho trovato ulteriori stimoli per impormi, sottolineando con il successo una stagione molto importante per il team di cui difendo i colori, il Caem del presidente Caglini, che peraltro mi ha anche supportato in alcune gare in passato, come il mio compagno di squadra Carnevali, nella stagione storica del Quarantennale”. Nel recente XXIII Circuito dei Tre laghi, Paciaroni è riuscito anche a prendersi la rivincita nei confronti dei due fratelli Cappella, i capitolini che si sono imposti nel giugno scorso al Trofeo Scarfiotti, la gara clou del Caem come club organizzatore. “In giugno, in una delle ultime prove a cronometro a Pievebovigliana ho steccato, vedendo male un cartello di partenza della prova speciale – racconta l’immarcescibile Paciaroni – ma a Viterbo mi sono preso la rivincita al volante della mia fida e maneggevole Autobianchi A112 del 1974, battendo i Sensi ed i Cappella, nell’ordine, dopo trenta prove quasi perfette, davanti ai rappresentanti dell’Automotoclub storico italiano. È stata una bella soddisfazione”. Paciaroni è anche la risposta vivente a chi vorrebbe togliere la patente agli ottantenni. “Se non stanno in salute potrei capire il suggerimento, ma nel mio caso non penso che sarebbe un provvedimento giusto”. Gianpaolo Paciaroni vuole ancora stupire a lungo.

Luca Muscolini

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