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Crollo di mura al Castello di Carpignano
Crollo di mura al Castello di Carpignano

Sisma, primo bilancio: 11 famiglie con casa inagibile

E’ passata una settimana dalle forti scosse di terremoto che hanno messo in ginocchio l’Italia centrale e provocato quasi 300 vittime, soprattutto ad Amatrice e Arquata del Tronto. E’ possibile, quindi, fare un primo bilancio anche per quanto riguarda la nostra San Severino.

Innanzi tutto sono circa 400 le richieste di sopralluogo inoltrate al Comune da privati cittadini e da imprese. Undici sono invece le ordinanze di inagibilità firmate dal sindaco Rosa Piermattei, relative sia a fabbricati privati che ad abitazioni e accessori agricoli. Fra l’altro è stata dichiarata inagibile anche la Sala dell’ex cinema Italia, dove una serie di pannelli del controsoffitto sono caduti sopra le poltroncine della platea. Crolli di mura si sono registrati poi al Castello di Carpignano, che rischia davvero di finire in macerie, e dove pure la chiesa è stata gravemente lesionata al suo interno. In ospedale, invece, è stato disposto lo sgombero del Cup, Centro unico di prenotazioni, e di tre ambulatori, immediatamente trasferiti in altre stanze senza creare disagi all’utenza. Per ciò ciò che riguarda l’Itis, la Provincia – proprietaria dell’intero stabile – ha deciso di effettuare con i suoi tecnici ulteriori indagini. In ogni caso, seppur parzialmente, l’edificio di viale Mazzini resta agibile, tant’è che in questi giorni ha ospitato senza intoppi i previsti esami di riparazione degli studenti.

“Le famiglie che occupavano gli immobili dichiarati totalmente inagibili sono in tutto 11 – sottolinea il primo cittadino Rosa Piermattei – e per loro sono stati trovati alloggi in autonoma sistemazione, ma di ora in ora stanno aumentando le richieste di aiuto. E’ così sempre più difficile rispondere tempestivamente alle domande di sopralluogo. Al momento ci siamo concentrati sulle situazioni più critiche e siamo a metà dell’opera. Stiamo vivendo una situazione di estrema emergenza ed è per questo che ci siamo prontamente rivolti al Prefetto, al Dipartimento della Protezione civile della Regione, al Provveditorato regionale alle Opere pubbliche, al comando provinciale dei Vigili del fuoco e, per le scuole, anche al Ministero dell’Istruzione”.
Il Comune, infine, ha istituito fin dalla notte successiva alla prima violenta scossa di terremoto ben cinque centri di ritrovo aperti a chi non aveva più una casa e a chi voleva trascorrere una e più notti in strutture sicure.

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