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La rievocazione e gli arcieri di fuoco
La rievocazione e gli arcieri di fuoco

8 giugno, festa del patrono col corteo storico da record

Nessun settempedano può resistere al fascino intramontabile del corteo storico in onore del patrono, San Severino vescovo. Ed anche quest’anno si attende l’esercito record di figuranti, che toccherà quota 1.300 unità, fra cui esordirà un personaggio di spicco, il nuovo sindaco di San Severino, Rosa Piermattei, fresca di proclamazione avvenuta alla mezzanotte di lunedì scorso in sala consiliare. Per la gioia dei popolani di Cesolo, guidati ancora una volta dal presidente del Comitato di frazione, Alfonso Chirielli, e rappresentati al massimo dal neo primo cittadino. La processione per le vie della città, che si bloccherà per l’evento, si concluderà nell’ovale di Piazza del Popolo e terminerà con il suggestivo lancio delle frecce incendiarie ad opera degli arcieri di San Severino. Una piccola novità: quest’anno non si vedranno sfilare le consuete casacche colorate degli atleti di ciascun Castello. “Le riproduzioni delle torri – spiega Graziella Sparvoli, presidente dell’Associazione Palio – saranno portate in spalla dagli atleti, che indosseranno però abiti da popolani per non compromettere la riproduzione storica del corteo”.

Gli atleti potranno comunque mostrare le insegne del proprio Castello con una fascia colorata attorno al braccio. Il via alle 21 dallo stadio comunale, con conclusione in Piazza del Popolo. L’evento sarà anticipato dalla consueta sveglia alla città con trombe e tamburini alle 7 del mattino e dalla messa solenne per il santo patrono al Duomo di Castello, alle 11.

La festa dell’8 giugno fu introdotta nella città, secondo gli storici, nell’anno 1198. Già nello statuto comunale del 1426 si leggeva che ogni anno i castelli del contado erano tenuti a donare ceri, custoditi nella chiesa maggiore della città, mentre il popolo si adunava per la Luminaria che si snodava fino alla chiesa di San Severino al Castello.

Luca Muscolini

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