Il Settempedano
In 25 milioni si misero in fila, emozionati e in paziente attesa, davanti ai seggi elettorali per esprimere il proprio voto e decidere sull’assetto istituzionale e sul futuro dell’Italia. Sono passati 70 anni dal referendum del 2 giugno 1946 che sancì la nascita della Repubblica, e che fu il primo appuntamento – se si escludono le amministrative del 10 marzo dello stesso anno – in cui le donne esercitavano il diritto al suffragio.
Oggi celebriamo questa ricorrenza, peraltro a pochi giorni dal voto per le Amministrative. Inseriamo la notizia in questa “sezione” del sito con l’auspicio che la Festa della Repubblica ci faccia un po’ riflettere sul senso delle elezioni democratiche e sull’importanza di recarsi alle urne per scegliere noi il futuro del nostro paese, senza delegare ad altri e poi lamentarci di tutto e tutti.
I candidati sindaci e le loro liste proseguono con gli ultimi appuntamenti la propria campagna elettorale, per chiuderla domani sera (venerdì) in piazza con i tradizionali comizi pubblici. Il Settempedano, però, vi segnala stavolta un’iniziativa istituzionale, quella che si svolge al teatro Feronia, dalle ore 21: il “Concerto per la Repubblica” (ingresso gratuito).
Si esibiscono il Corpo filarmonico bandistico “Francesco Adriani” e il coro Tourdion Ensemble con letture dell’associazione “Sognalibro”.
Il programma è introdotto dall’Inno Nazionale, scritto nel 1847 da Goffredo Mameli e musicato da Michele Novàro. Poi sarà la volta di un canto ispirato a una vicenda popolare, La Montanara. A seguire la Leggenda del Piave che è stato l’inno nazionale italiano dal 1943 al 1946, dunque particolarmente significativo nella ricorrenza del 2 Giugno. Seguiranno il brano Signore delle cime e poi Nabucco per il coro e le letture del Sognalibro sulla legalità e sul voto del ’46. Nella pausa fra la prima e la seconda parte della serata il sindaco Martini consegnerà simbolicamente una copia della Costituzione della Repubblica italiana a una diciottenne settempedana, Chiara Santanatoglia, nata il 1° giugno 1998.
Il concerto riprenderà con l’Inno nazionale degli Alpini e l’Intermezzo della Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni. Poi Inno di Garibaldi e, infine, sinfonia dal Nabucco.
