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Una scena dello spettacolo "Svenimenti"
Una scena dello spettacolo "Svenimenti"

Fine settimana a teatro: c’è “Svenimenti” al Feronia

Ricco fine settimana con “i Teatri di Sanseverino” che propongono in esclusiva regionale – domenica 28 febbraio alle ore 17 al Feronia – lo spettacolo in esclusiva regionale “Svenimenti”, il cui testo, tratto da Cechov, è stato elaborato drammaturgicamente da Elena Bucci e Marco Sgrosso, i quali sono anche registi e interpreti insieme a Gaetano Colella. Ma ad anticipare l’evento della stagione di prosa è l’Incontro con l’autore di oggi – sabato 27 febbraio, alle ore 21 – nell’ex carcere mandamentale: la scrittrice camerte Donatella Pazzelli presenta il suo romanzo “Gli ulivi di Albanella”, edito da Pendragon, Bologna.
Per la rappresentazione “Svenimenti” sarà come sempre attivo il servizio di babysitting gratuito. La biglietteria è aperta il giorno dello spettacolo dalle ore 14. “Grazie ad esso – spiega Francesco Rapaccioni, direttore artistico de “i Teatri di Sanseverino” – si entra nel labirinto creativo di Anton Cechov, a partire dalle lettere che sua moglie, l’attrice Olga Knipper, continua a scrivergli anche dopo la morte, in un dialogo ininterrotto che ne vuole evocare la presenza e la voce. La drammaturgia intesse gli atti unici con visioni tratte dai racconti, irruzioni di frammenti di altre opere, lettere che l’autore scambiò con persone care, scrittori e compagni di lavoro. Ne emerge il ritratto, pieno di contrasti, di un uomo, medico per vocazione e scrittore per passione, affettuoso e intelligente osservatore degli umani, instancabile e gentile difensore degli ideali, amante della vita tumultuosa del teatro ma anche della completa solitudine, sempre curioso della vita nelle sue variabili forme. Gli spettatori diventano, di volta in volta, fantasmi dell’autore, evocazioni di personaggi o testimoni al presente, accompagnati dalla danza di pochi elementi di scena e dal ritmo della luce e del suono. La parola “Svenimenti” allude ai punti di crisi emotiva e di perdita di controllo dei personaggi, urlo o gioia, pianto o riso, comunque resa e abbandono all’incomprensibile emozione della vita. I protagonisti sono uomini e donne che, senza avere una dimensione eroica, restano impressi nella memoria per la loro autenticità, nutriti di speranze o ammalati di sconfitte, tragici contro voglia, ridicoli senza consapevolezza, una condizione umana universale che pochi altri autori hanno saputo descrivere con tanta forza e semplicità”.

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