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Padre Domenico Marinozzi assieme a don Pacifico Marinà
Padre Domenico Marinozzi assieme a don Pacifico Marinà

Frate da 65 anni, vescovo dal 1982: festa per Marinozzi

La comunità di Serralta ha reso omaggio a uno dei suoi figli prediletti. L’intera frazione, infatti, si è ritrovata nella chiesa del borgo vecchio per accogliere Padre Domenico Marinozzi, vescovo dal 1982.

Durante la messa in cui si benedicono, come tradizione, il pane e gli animali per ricordare Sant’Antonio abate, Padre Domenico è stato festeggiato per il suo 65° anniversario di ordinazione sacerdotale.

La funzione religiosa, concelebrata con il parroco del posto, don Pacifico Marinà, e animata dal Coro di Taccoli (altra frazione molto legata al religioso), ha regalato momenti molto belli, intensi e coinvolgenti. Nell’omelia Padre Domenico ha salutato tutti i presenti ringraziando la “sua” Serralta per la giornata emozionante e ha concluso il proprio discorso confessando il suo “segreto”: essere grande tifoso della squadra di calcio che ha sempre seguito, anche dalla lontana Etiopia, grazie ai giornali che riceveva.

Ma chi è questo figlio di Serralta arrivato fino in Africa?

Domenico Marinozzi nasce nel 1926 e cresce a Serralta assieme alla sua famiglia: i genitori Raffaele e Felice (detta Memè) e 6 fratelli (3 maschi e 3 femmine). In età scolastica entra in seminario dove inizia il percorso utile a intraprendere la vita cappuccina. Nel 1943 veste l’abito monacale assumendo il nome di frate Crescentino. Nel 1947 riceve il sacramento dell’Ordine.

Persona assai dedita allo studio, decide di recarsi in Svizzera per imparare la lingua tedesca e quella francese. Dopo qualche anno si laurea in filosofia. Una volta tornato in Italia, Padre Domenico fa l’insegnante e si dedica a varie attività. In particolare segue i giovani. Nel corso degli anni riceve importanti onorificenze. Dal 1973, poi, inizia la sua lunga avventura in Africa, dove rimane per 25 anni. Risiede a Soddo, in Etiopia, nella regione del Wolaita. Parte qui un lunghissimo percorso che lo vedrà impegnato in molte iniziative. Oltre alle attività pastorali, Padre Domenico si dà un bel da fare per portare aiuto alla popolazione, prende parte alla realizzazione di tante opere ed è in prima linea per promuovere la costruzione di ospedali, scuole e centri di accoglienza. Nel 1982 viene consacrato Vescovo di Soddo-Hosanna. Assunto questo importante ruolo, Padre Domenico si immerge completamente nella propria “missione” e compie gesti significativi e importanti distinguendosi per bontà, carità e solidarietà. Colpisce, in particolare, la sua propensione ad aiutare i più deboli e i più bisognosi. Testimonianza fedele di ciò è l’ospedale regionale creato a Dubbo. L’istruzione rivolta ai ragazzi è sempre in cima ai suoi pensieri e, infatti, istituisce il seminario teologico ad Addis Abeba.
Ad oggi l’ospedale di Dubbo continua a essere di fondamentale importanza e rappresenta una splendida realtà, specie per il reparto maternità. Nel 2008 Padre Domenico torna in Italia e oggi vive nel convento dei cappuccini di Loreto, dal quale continua ad aiutare gli altri e a seguire la missione in Etiopia, grazie anche alla fondazione pro Dubbo Onlus. Attraverso di essa, infatti, continua a mandare aiuti in modo che quanto da lui creato possa continuare a funzionare per il meglio e ancora a lungo.

Roberto Pellegrino

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