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Lettera aperta di Sabrina Piantoni a Ministro e Governatore delle Marche
Lettera aperta di Sabrina Piantoni a Ministro e Governatore delle Marche

Punto-nascita: la Piantoni incalza Ministro e Regione

Indignata per la triste vicenda del punto-nascita dell’ospedale di San Severino, che la Regione vuole chiudere fin dal prossimo 31 dicembre, il consigliere comunale (nonché capogruppo) dell’Udc, Sabrina Piantoni, già vice presidente della Comunità montana delle alte valli del Potenza ed Esino, ha preso carta e penna e ha scritto una bella lettera al Ministro della salute, Beatrice Lorenzin, e al Governatore delle Marche, Luca Ceriscioli, per manifestare tutto il suo sdegno – e quello della popolazione di un vasto territorio – di fronte a una decisione che appare davvero inconcepibile. Ecco, di seguito, il testo della lettera aperta che la stessa Sabrina Piantoni ha inviato pure al Gabibbo di Striscia la notizia.

“Mi chiamo Piantoni Sabrina, ho 25 anni, sono CITTADINA e consigliere comunale della città di San Severino Marche, sono qui a scrivere queste righe perché sono demoralizzata, “schifita”, e mi vergogno di quello che sta accadendo in questi giorni nel mio paese. Da cittadina, da donna, e spero futura mamma, mi vedo chiudere un reparto che fino a qualche tempo fa era un’ECCELLENZA per tutto il nostro territorio, non solo montano, ma provinciale e regionale. Il nostro nosocomio è in un punto strategico, a soli 10 metri dalla strada provinciale, ha un’elisuperficie e 800 parcheggi completamente gratuiti. Mi rivolgo così al carissimo presidente della nostra Regione Marche, e a Lei Ministro della Salute: non immagina quanto importante sia questo reparto per tutta la zona montana!
Il presidente non è MAI venuto a San Severino… Come fa? Se Lei abitava nel nostro paese avrebbe mai fatto una manovra del genere? Non credo perché capirebbe subito quanti chilometri di strada ci separano dall’ospedale più vicino. Voglio fare un esempio.

Nel momento in cui il nostro reparto chiude, se una donna di San Severino, Camerino, Matelica, Fiuminata, Pioraco, Muccia eccetera, deve partorire e si sente male perché le si rompono le acque, rischia di dare alla luce il bimbo in macchina prima di arrivare all’ospedale in cui qualcuno ha stabilito che lì sì… Lì si può partorire!
Presidente e Ministro siete davvero sicuri di voler fare questa manovra? Siete consapevoli che questo potrebbe succedere realmente? Sapete a cosa andrebbero incontro la donna e il bimbo?

Voglio raccontarvi una personale esperienza.

Tempo fa sono andata all’ospedale di Macerata per far visita a un’ amica che aveva dato alla luce una bellissima bambina. Solo per il parcheggio ho pagato 3 euro per un’ora e mezzo di sosta. Ma, a parte questo, una volta raggiunta la cameretta del reparto di Ostetricia in cui si trovavano mamma e bimba nata da neanche 24 ore, ho scoperto che nel letto di fronte a loro c’era ricoverata una povera signora anziana che si lagnava continuamente per forti dolori alla vescica. Così mi rivolgo a un infermiera per chiedere come mai questa situazione e lei mi spiega che non c’erano altri posti liberi e non era possibile separare le neomamme dalle altre degenti della ginecologia, fino ai casi più gravi. Allora mi domando: quando dovrò partorire mi troverò pure io in quella situazione? A San Severino è tutto a norma, non mancano spazi, né professionalità. Perché si deve chiudere un reparto che funziona bene e ha sempre funzionato bene? Specie quando sappiamo tutti che il territorio non offre al momento strutture alternative valide per accogliere un così elevato numero di partorienti.
Presidente e Ministro, pensateci bene…”.

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