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Un momento della cerimonia
Un momento della cerimonia

Ricordati i caduti nelle missioni internazionali di pace

Con l’augurio di “poter salutare presto il ritorno in Italia dei nostri Marò, così come auspicato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella”, il sindaco Cesare Martini ha chiuso la commemorazione promossa dall’Associazione nazionale Carabinieri e dal Comune in occasione della Giornata della memoria e del ricordo dei caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace. “Quella di oggi – ha ricordato il primo cittadino settempedano – è una data dolorosa per tutti gli italiani perché ricorda l’anniversario della strage di Nassiriya, avvenuta il 12 novembre 2003, in cui diciannove nostri connazionali donarono il bene supremo della vita nel mentre si trovavano, quali portatori di pace, ad operare per sostenere la rinascita dello stato iracheno. Questo avvenimento così tragico, insieme a tutti gli attentati subiti dai nostri militari e civili, è una testimonianza della dedizione alla pace, fino all’estremo sacrificio, che ancora oggi, in diverse missioni internazionali, sottrae uomini e donne alle loro famiglie, ai loro affetti più cari e a un Paese intero. Ma il progetto condiviso di sicurezza comune e solidarietà che impegna tutta l’Europa non si può fermare nonostante queste pagine di profondo dolore. Come Nazione è giusto che anche l’Italia faccia il suo dovere. Si tratta di un’opera meritoria che la nostra Nazione ha deciso di svolgere ispirandosi ai dettami della nostra Costituzione. Sono molti i nostri giovani che attualmente prestano la loro opera di solidarietà e di pace in diversi Paesi, e ad essi vanno il nostro ringraziamento e la nostra piena solidarietà. L’Italia si distingue tra gli Stati del mondo, per numero di missioni in corso e di uomini impiegati. In questo straordinario compito, le nostre Forze Armate – ha anche ricordato il sindaco – sono esemplari. I nostri ragazzi, gli ufficiali che li guidano, i Comandanti che sovrintendono alle varie operazioni, dimostrano al mondo intero il loro valore. Non posso non evidenziare come spesso è stata messa in risalto l’azione svolta dai Carabinieri che si è caratterizzata per la sensibilità dimostrata e che è propria dei rappresentanti dell’Arma che ogni giorno, anche nelle nostre comunità, svolgono opera di prossimità e di attenzione alla sicurezza e alla salvaguardia dei cittadini. Ciò è motivo di orgoglio per noi tutti e rappresenta anche una sicurezza per il futuro della nostra democrazia. Rivolgendomi a tutti voi, ma in particolare ai giovani, auspico che in ognuno sia sempre presente l’amore per la nostra Patria, non come egoistico nazionalismo, ma come l’espressione di una comune fratellanza e di una identità collettiva. Vorrei per questo affidare a voi giovani il compito di guidare noi adulti nella nostra azione quotidiana in quella che, anche in classe, anche a scuola, anche nella vostra città, può essere una missione di pace. Perché – ha chiuso il suo intervento Cesare Martini – anche nella vostra classe, nella vostra scuola, nella vostra città, c’è bisogno di integrazione, di solidarietà, di umana condivisione per cancellare odio e razzismo in una società sempre più fluida e priva di valori”.

Alla cerimonia erano presenti, oltre alle delegazioni delle scuole settempedane, anche il comandante e i militari della locale stazione dei Carabinieri, presidente, delegati e volontari della sezione dell’Associazione nazionale Carabinieri, i comandanti della Polizia locale e del Corpo Forestale dello Stato, rappresentanti dell’Associazione combattenti e reduci, dell’Anpi, dell’Associazione nazionale Arma di Cavalleria, della Croce rossa italiana, della Protezione civile. Accanto a Cesare Martini c’era anche il baby sindaco di San Severino, Leonardo Simoncini.

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