Il Settempedano
C’è una buona notizia per gli sportivi settempedani: la città di San Severino ha finalmente il suo primo box ufficiale di CrossFit, disciplina a circuito che sta prendendo piede nelle palestre di tutto il mondo. Merito di Michele Meschini, classe ’89, che un anno e mezzo fa ha intrapreso il suo percorso da coach: un percorso spesso non facile, fatto di sacrifici, ma portato avanti con tanta passione.
Come spesso accade, Michele – che lavora da anni in una palestra di San Severino – ha iniziato non come istruttore, ma come atleta.
“Ho conosciuto il CrossFit grazie ad un mio amico, ora proprietario di CrossFit Perugia. Mi ha detto di provare a Civitanova, uno dei primi box ufficiali della zona e, secondo me, uno dei più qualificati in cui formarsi”.
L’entusiasmo è nato fin dalla prima lezione di prova.
“Sono rimasto affascinato dal fatto che in una Classe di CrossFit non ti alleni da solo: ci sono tante persone speciali pronte a condividere la fatica insieme a te. Nonostante fossi rimasto l’unico a finire l’ultima serie di esercizi, gli altri ragazzi mi stavano vicino, incitandomi a finire. Da lì ho capito che quell’aspetto di community che si respira in un box di Crossfit è una cosa magica”.
È iniziata una routine impegnativa: cinque volte a settimana sveglia alle 7, partenza per Civitanova e allenamenti; alle 12.30 pronto a ripartire, per essere operativo a San Severino alle 13.30. Ma ne è valsa la pena…
“Quando ti alleni con chi mastica la materia più di te hai sempre molto da imparare. Finora non ho saltato un solo corso di formazione fra quelli organizzati dal mio allenatore Andrea Croceri, Head Coach a Civitanova, e dallo staff di CrossFit Milford; corsi tenuti da Jason Leydon, che ha allenato molti atleti di CrossFit Games. Posso dire di essermi formato con chi la materia la conosce bene, ma non potrebbe essere altrimenti: quando diventi allenatore sei responsabile della salute delle persone”.
A giugno ha superato l’esame a Milano, portandosi a casa la certificazione da Trainer.
“La mia titolare ha appoggiato il progetto del box. Ora sono felicissimo: alleno persone squisite che hanno costantemente voglia di mettersi in gioco. Si sta creando una community favolosa che spero diventi sempre più grande!”.
Tutto il tempo libero è dedicato a programmare le lezioni, così che il workout sia allenante ma, allo stesso tempo, modellabile sulle possibilità di ognuno, dai più esperti ai principianti.
“La prospettiva, da atleta a coach, cambia. Metti in secondo piano i tuoi allenamenti perché ora in primo piano ci sono loro, gli atleti del tuo box: nella loro programmazione nulla deve essere lasciato al caso. Io devo sapere che, finita la classe di CrossFit, i miei atleti si sono prima di tutto divertiti, poi allenati; ma, soprattutto, devo avere la certezza che abbiano fatto gli esercizi nella giusta postura, stando in sicurezza”.
Quello di San Severino è ora uno dei sei Box Team Elite in Italia: ciò significa programmi di lavoro specifici e costante formazione con i coach di CrossFit Milford.
“Il bello”, spiega Michele, “è che l’allenamento cambia ogni giorno: nella lavagna del box viene scritto ogni giorno il wod, ‘workout of the day’, e puoi star certo che quella particolare combinazione di esercizi non ti capiterà più in un anno di allenamenti. La filosofia del CrossFit rappresenta quella della vita: non sai mai cosa può accadere ogni giorno, ma tu devi essere comunque pronto ad affrontarlo”.
Curare ogni aspetto di un allenamento simile richiede sicuramente molti sacrifici, dato che il primo allenamento mattutino inizia alle 7.30 e l’ultimo della sera finisce alle 23; e la giornata di un CrossFit trainer non finisce qui, perché bisogna sempre programmare il workout del giorno successivo.
Come fare a far combaciare tutto? Con un’aiutante – e una supporter – d’eccezione: “Un grazie speciale va alla mia ragazza Federica. Nonostante stia preparando la tesi di laurea in Infermieristica, è sempre pronta a darmi una mano: anche a portarmi il pranzo quando, finito il mio allenamento al Box, non ho tempo di tornare a casa perché devo essere pronto per la Classe delle 13.30!”.
Alessandra Rossi
