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Auto d'epoca partecipanti
Auto d'epoca partecipanti

Caem: “Due giorni del Conero” con 75… nonnine

Ben 75 auto storiche, “alcune delle quali di indubbio pregio”, come ha precisato il presidente settempedano Pietro Caglini; 21 clubs per oltre 150 intervenuti al pranzo conclusivo del Mira Conero di Porto Recanati.

Ha fatto davvero il pienone il Caem, Circolo automotoveicoli d’epoca marchigiano, alla 20^ edizione della “Due giorni del Conero”, che di fatto apre le porte alla stagione, la prossima, del quarantennale del sodalizio, considerando che fino al termine del 2015 sono rimaste soltanto le manifestazioni della Mostra mercato di Villa Potenza e la cena sociale. Questa volta si è rinunciato ai cronometri per focalizzare l’attenzione, oltre che sul numero dei clubs intervenuti – da Perugia, Assisi, Siena, Terni, Imola, Cesena, Roma, Gubbio e Pescara, oltre che da svariate località marchigiane -, tutti salutati con targa ricordo, sul premio speciale, giunto alla quinta edizione, intitolato alla memoria del socio co-fondatore del Caem, Gianmario Lazzarini di Potenza Picena, attribuito al capitolino del Veteran Car Club Angelo Perlonardi e consegnato dal figlio dello scomparso, Carlo Lazzarini. Del dato agonistico, sul quale per questa occasione si è sorvolato, non si è sentita la mancanza per le bellezze di vario genere ammirate. Nella giornata d’apertura i partecipanti sono stati ammaliati dalla splendida villa di Beniamino Gigli. Il grande tenore recanatese, notoriamente legato alle sue origini ed ai “luoghi ameni” tanto cari, volle far erigere la maestosa dimora sulla collina di “Montarice”, che grava sul territorio di Loreto, Portorecanati e Recanati. Gigli decise di appagare il suo amore per i luoghi natii dando incarico al fratello Catervo, professore di Belle Arti, e all’architetto Florestano Di Fausto di edificargli una villa dove trovare un sicuro rifugio dopo le estenuanti tournèe all’estero, confortevole anche per la mamma Ester. Di Fausto si superò, erigendo una vera e propria reggia in stile liberty con circa 60 locali, alcuni molto fastosi come la Hall, il Salone delle feste, il “Coro liturgico” e la Galleria. E con un gran numero di stanze per gli ospiti, una addirittura in stile cinese, oltre a più di 20 sale da bagno, fra cui una che ricorda l’antica Roma, con una piccola piscina all’interno. La domenica il serpentone si è mosso dal quartier generale dell’Hotel “Il Giardino” di Numana a piazza del Santuario dove, lasciati gli esemplari delle quattro ruote in bella vista, si è passati all’attiguo Antiquarium statale ospitato in una palazzina di proprietà dell’Amministrazione comunale. Aperto al pubblico nel 1974 con l’esigenza di esporre, rendendoli accessibili, i risultati delle acquisizioni a seguito delle fortunate campagne di scavo condotte negli anni ’60 e ’70, che portarono alla luce numerose tombe dislocate nella necropoli di Numana, presenta in particolare i reperti della tomba della Regina risalente al VI sec. avanti Cristo. Fu rinvenuta negli anni ’80 in una zona destinata alla costruzione del nuovo stadio, poi realizzato nelle vicinanze, dalla quale furono recuperati i resti di oltre 1.600 oggetti e di due carri, uno dei quali, un calesse, fu utilizzato probabilmente per trasportare il ricco corredo della defunta. Fra i resti, oltre al corpo della nobile, anche gli scheletri delle due vecchie mule trainanti i carri, al termine sacrificate. La Due Giorni del Conero si è conclusa con un delizia per i palati per la visita alla cantina Silvano Strologo di Camerano, con successiva degustazione dei salumi e dei sopraffini vini prodotti e la consegna di un omaggio agli intervenuti. Fra le chicche, citazione d’obbligo per l’affezionato romagnolo Gianfranco Rubini che con la consorte Silvana Sitia è tornato con la Rolls Royce Wraithe del ’38, munita di mazze da golf inglesi originali, mezzo già sfoggiato in un recente Trofeo Scarfiotti, dopo che due anni fa aveva ammaliato gli specialisti con una Ford T del 1918 prodotta in Canada. Nel corso della premiazione al Mira Conero di Scossicci, scambio di doni tra i presidenti Pietro Caglini e Roberto Isidori, anche lui tra i soci fondatori del Caem ed attuale numero uno del Circolo Romano La Manovella che di recente si è distinto per la certificazione con Targa Oro Asi delle Lancia Flaminia del presidente della Repubblica, come riportato anche dalla copertina della rivista mensile a diffusione nazionale La Manovella del dicembre 2014.

Luca Muscolini

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