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Alessandro Paparoni
Alessandro Paparoni

Dopo una brillante carriera, “Ale” lascia il volley giocato

Proponiamo un intervista ad Alessandro Paparoni pubblicata oggi sulle pagine di Sport del Carlino Macerata.

Dopodomani, 17 agosto, compie 34 anni. Per un pallavolista, che gioca nel ruolo di libero, non sarebbero tanti, ma Alessandro Paparoni è arrivato al capolinea. Il ragazzo, nato a San Severino e cresciuto a “pane e volley” nella Lube, ha deciso di smettere. Non giocherà più, ma rimarrà nell’ambiente.
Alessandro, scarpe definitivamente appese al chiodo?
“Non pensavo di dover abbandonare a questa età, anche perché molti giocatori più grandi di me continuano a giocare. Penso, ad esempio, a Papi che ha ben 42 anni! Ma dipende tutto da come ci arrivi… Io ho ancora tanta voglia di andare in campo, però il mio problema alla schiena non me lo permette più”.
Lo scoglio è insormontabile?
“Ormai me lo porto dietro da più di due anni. Prima mi ha bloccato, poi sono riuscito a conviverci facendo un grosso lavoro l’estate scorsa e proseguendo per l’intera stagione. Ma a questi livelli fai fatica, nonostante tu ce la metta tutta e lo staff medico ti aiuti quotidianamente. Alla fine risulti non solo limitato nei movimenti, ma anche provato psicologicamente perché sai che quella cosa l’hai fatta sempre bene, ma ora non sei più in grado di farla come vorresti”.
Insomma, un vero peccato…
“Dispiace, ma bisogna avere anche la forza di dire basta”.
E ora cosa farà?
“Ho sempre coltivato il desiderio di poter restare nell’ambiente e così, parlando con la Lube, è nata l’idea di una mia collaborazione per il settore giovanile”.
In quale veste?
“Sarò al fianco di Mario Picchio, che è il responsabile del vivaio biancorosso, e darò una mano in panchina al coach Gianni Rosichini per l’Under 19 e la serie B2. Sarà un’avventura molto stimolante in cui potrò capire anch’io, oltre alla Lube, se sono più tagliato per fare in futuro l’allenatore o il dirigente. Sono molto curioso, non so cosa aspettarmi. Per me è un ritorno alle origini, dal momento che sono stati proprio Mario e Gianni a tirarmi su in palestra. Ho cominciato con loro a 15 anni e li ho sempre visti come una seconda famiglia. Sono molto contento di questo”.
In 18 anni di serie A ha vinto praticamente tutto, in Italia e in Europa. Cosa ricorda più volentieri?
“Le vittorie sono tutte belle, esaltanti, e ciascuna ha una storia dietro da raccontare. Il fatto è che sono stato fortunato di aver fatto parte di una squadra sempre vincente come la Lube. Questo, se vogliamo, ha compensato gli ‘incidenti’ di percorso che pure ho avuto…”.
Quali?
“Beh, in passato ho rischiato di smettere di giocare due volte. A parte un problema di circolazione che accusai nel 2002 alla mano destra, e che per fortuna poi si risolse nel migliore dei modi, nel 2008 mi sono fratturato la caviglia durante la semifinale di Coppa Italia. Ricordo di aver visto la finale in tv, ingessato, a letto nella camera d’albergo. Poi, nel 2009 e nel 2010 sono stato operato per due volte alla spalla. Ma tanta era la voglia di ripartire che mi sono adattato al ruolo di libero. Nonostante tutto, è stata una bella carriera in cui ho dato sempre il massimo”.
E la Nazionale?
“Vincere gli Europei a Roma fu straordinario. Tuttavia, furono le Olimpiadi 2008 di Pechino il mio grande sogno nel cassetto avveratosi con la maglia azzurra. Penso che per ogni atleta non ci sia qualcosa di più emozionante e gratificante. Quell’esperienza rimarrà per sempre scolpita nei miei ricordi”.

Alessandro Paparoni, dopo aver mosso i primi passi nella società di pallavolo di San Severino, è cresciuto nelle giovanili della Lube. Ha esordito in serie A come schiacciatore nel ’97 con la maglia dei cucinieri. A Macerata è rimasto per 5 stagione e ha vinto Coppa Italia, Champions League e Coppa Cev. Quindi, dopo una stagione ad Ancona, è tornato alla Lube per altri 5 anni e ha messo in bacheca uno scudetto, un’altra Coppa Italia, la Supercoppa italiana e altre due Coppe Cev. Il 29 luglio 2005 ha debuttato in Nazionale e in azzurro ha subito vinto l’oro all’Europeo e il bronzo alla Grand Champions Cup. Dopo un anno col Montichiari, è stato di nuovo alla Lube e, nel ruolo di libero, si è aggiudicato la Challenge Cup. Poi, le parentesi a Roma e Castellana Grotte. Infine, rientrato alla Lube, ha chiuso la carriera con lo scudetto 2014 e un’altra Supercoppa italiana.

Mauro Grespini

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