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Victor Tavoloni con Jeremias e Lucas Silvestro
Victor Tavoloni con Jeremias e Lucas Silvestro

Amarcord: dall’Argentina il ritorno di Victor Tavoloni

Il nome ricorda quello del fantastico dottore che tentava di ridare la vita nel romanzo di Mary Shelley, Victor Frankenstein. Lui, più semplicemente Victor Tavoloni, 75 anni, ha voluto ridare vita ai ricordi. Quelli dell’età giovanile del padre Giuseppe, nato a San Severino il 13 dicembre 1902 e che, dopo aver vissuto da bambino il primo conflitto mondiale, partì con una valigia carica di speranze per il continente Nuovo, dirigendosi a Sud, in Argentina, mentre il fratello Guido optava per gli Usa, New Jersey e l’altro, Gilberto, per l’Africa, lasciando in Italia tre sorelle. Dopo la traversata dell’Atlantico a bordo del “Giulio Cesare”, Giuseppe Tavoloni si è ben integrato a Las Parejas, nella provincia di Santa Fé, e non è più tornato sul suolo natìo. Il figlio Victor, nato in Argentina alla pari dei fratelli Luigi, Norberto e Ida Rosa, ha voluto rivedere quella che fu la terra del padre, tornandovi nel 1990, l’anno dei Mondiali di calcio, nel 1999 e un mese fa. “Non ho saputo resistere alla tentazione di tornare a San Severino quando mia nipote Zoe Marin, figlia 17enne di mia figlia Bettina e di Francis Marin, ha deciso di frequentare un corso di studi alla Edulingua del Servanzi Confidati attraverso la scuola argentina Dante Alighieri, molto diffusa in Argentina. Sono perciò venuto in Italia con lei, altri 13 studenti, 26 accompagnatori e le due coordinatrici Flavia e Virginia – racconta Victor mentre sorseggia il classico “mate” argentino al Bar dei Giardini, gestito dai connazionali Jeremias e Lucas Silvestro – e non me ne sono pentito. Abbiamo visitato tanti posti indimenticabili, fra cui Venezia, e siamo stati anche salutati dal nuovo governatore, Luca Ceriscioli, ad Ancona”. Victor, sposato con Nelda Malpiedi, figlia del tolentinate Raffaele, ha solide radici italiane, ma non tralascia qualche visitina ai paesi di lingua spagnola. “Sono andato a visitare a Madrid la casa dove aveva abitato Peròn, ora di Jorge Valdano, l’indimenticato attaccante della nostra nazionale e del Real Madrid, detta “Porta di Ferro”, dato che Valdano è originario proprio di Las Parejas. Ma il ritorno in Italia è stato particolarmente suggestivo”. Conclude Victor, mentre si coccola il datato passaporto di suo padre Giuseppe, fucina di ricordi tornati vividi grazie alla nipote Zoe Marin e all’Edulingua. “Migranti” sì, ma accolti sempre con gran piacere gli italo-argentini a San Severino.

Luca Muscolini

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