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Petracci (a sinistra) e Rocchetti alla presentazione del libro
Petracci (a sinistra) e Rocchetti alla presentazione del libro

Riuscita l’iniziativa dell’Anpi col libro di Matteo Petracci

“I matti sono derisi, i martiri venerati e è per questo che anche il Fascismo fece di tutto per rendere ridicoli i suoi avversari fino a farli rinchiudere nei manicomi o ad internarli guardandosi bene però, talvolta, dal farli fuori”. Matteo Petracci, giovane dottore di ricerca in Storia, politica e istituzioni dell’area euro – mediterranea nell’età contemporanea presso l’Università di Macerata, ha letto più di 44 mila biografie e studiato 475 casi di internati prima di dare alle stampe il libro ricerca “I Matti del Duce”, edito da Donzelli, presentato nella sala degli Stemmi del Municipio per iniziativa della sezione “Cap. Salvatore Valerio” dell’Anpi di San Severino.

L’appuntamento, patrocinato dal Comune, ha riscosso una grande partecipazione e vivo interesse per il racconto di alcuni casi, in tutto sette, che coinvolsero anche dei maceratesi. Le pagine del volume, una minuziosa indagine corredata da documenti d’archivio, cartelle cliniche, supporti venuti fuori dai libroni ingialliti del tribunale speciale per la difesa dello Stato della Repubblica Sociale Italiana, sono state presentate dal professor Francesco Rocchetti dell’Università di Macerata. “Esse – com’è stato sottolineato nel corso della presentazione – raccontano di chi, scomodo oppositore del Regime, finì dietro le sbarre di un carcere, nelle strutture psichiatriche di mezza Italia, vittima di repressioni e persecuzioni conclusesi, in alcuni casi, anche con la morte”. “Quello di Petracci – ha rimarcato Rocchetti – è un lavoro che produce una riflessione politica importante, non è un generico atto d’accusa ma ragiona su come sia possibile che il potere usi conoscenza e scienza per raggiungere certi suoi obiettivi”.

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