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Da sinistra: Marchetti, Chirielli e Massei
Da sinistra: Marchetti, Chirielli e Massei in una riunione del Comitato di qualche anno fa

Levata di scudi del Comitato in difesa dell’ospedale

“Lo scopo del nostro incontro nella sede de La Tavolozza (ha fatto gli onori di casa il cav. Giovanni Florio per l’associazione di artisti settempedani, ndr) è di far valere e difendere le eccellenze che abbiamo nell’ospedale di San Severino perché i pazienti che vi hanno fatto finora ricorso l’hanno già scelto come punto di riferimento, in particolare per i reparti di Oculistica e Pediatria. Aldilà delle possibili diatribe politiche, l’utenza al Bartolomeo Eustachio c’è!”. L’avvocato Marco Massei, in qualità di componente, ha sintetizzato così l’esito dell’incontro con la stampa da parte del Comitato in difesa dell’ospedale di San Severino che ha visto partecipare il presidente, l’ex primario di Medicina dottor Marco Marchetti, il segretario Mario Chirielli, gli iscritti Elio Antonini, Sergio Massi e Carlo Bassano, il presidente dell’Avis, Dino Marinelli, il coordinatore del Tribunale per la difesa dei diritti del Malato, Veros Bartoloni, la presidente dell’Avulss settempedana, Ines Piersanti e Adriana Valentini della stessa associazione di volontariato. Il presidente del Comitato, Marchetti, ha puntato sulla logistica: “L’ospedale di Area Vasta che reclama Macerata attraverso il sindaco Carancini non può essere quello attuale. Che non dispone di un adeguato parcheggio e che obbliga i pazienti che arrivano in macchina a pagare non pochi euro al giorno per i posti auto, che non è facilmente raggiungibile con i mezzi di trasporto pubblici ma che soprattutto non ha gli spazi adeguati per i pazienti. Sono stato a Oculistica ed ho appurato che si lavora nei sottoscala. Assurdo. Quando Macerata si attrezzerà con un nuovo ospedale degno dell’Area Vasta saremo felici di farvi ricorso”. Il segretario Chirielli ribadisce che “non si può più ragionare in termini di aree provinciali ma regionali, capendo i reali bisogni della popolazione dell’entroterra che non può diventare una riserva per la… caccia al cinghiale. Non è possibile non avere un Punto nascita nell’alto maceratese perché a San Severino (i dati li sottolinea pure Marchetti, ndr), su oltre 550 nuovi nati solo 120 sono settempedani. Arrivano a partorire all’Eustachio anche dalla costa e da fuori regione. Segno di spiccata professionalità di chi ci lavora”. Un dubbio “politico” sugli ospedali provinciali lo solleva Massei: “Se si costruisse un ospedale provinciale e la Provincia non esistesse più, che senso avrebbe?”. Piuttosto sarebbe opportuno dotare gli attuali ospedali di personale adeguato “in modo che – aggiunge Bartoloni del Tdm – si eviterebbero code di mesi per poter sostenere un esame specialistico”. Infine, “come non ricordare – rammenta Dino Marinelli in qualità di coordinatore locale della Protezione civile – lo spazio per l’eliambulanza utilizzabile anche per il volo notturno? È uno dei pochi debitamente attrezzato in tutta la regione”. Eustachio da chiudere o da depotenziare? Piuttosto da conservare e da rilanciare per le sue eccellenze!

Luca Muscolini

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