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Giovanni Meschini fra i suoi vigneti
Giovanni Meschini fra i suoi vigneti

Dibattito: valorizzare il territorio attraverso le tipicità

L’Associazione Globe4.me ha inaugurato il tour in difesa del Made in Italy: una serie di incontri con imprenditori ed esperti del settore che gireranno l’Italia promuovendo la valorizzazione del territorio attraverso prodotti tipici. Si tratta di un viaggio alla riscoperta dei prodotti nostrani, quei “giacimenti enogastronomici” su cui puntare per potenziare un settore del turismo troppo spesso sottovalutato. Questo l’obiettivo del tour “Incontri con l’autore – Territori e testimoni del Made in Italy”, inaugurato lo scorso 17 luglio a San Severino negli accoglienti locali del ristorante “Piero”. L’iniziativa è promossa in patnership con il Centro Studi Agriter (Università degli Studi di Napoli Federico II), la Fattoria Colmone della Marca e il ristorante Piero di San Severino, e il Centro Mediter. Tema del primo incontro: la valorizzazione del territorio attraverso i prodotti tipici. Hanno preso parte al dibattito – tra gli altri – il sindaco Cesare Martini, il vice sindaco Vincenzo Felicioli, il presidente di Coldiretti Macerata, Francesco Fucili, lo storico Raoul Paciaroni, nonché Pierluigi Meschini (ristorante Piero) e Giovanni Meschini (Fattoria Colmone della Marca), Mariella Scattolini, poetessa, Antonio De Magistris, presidente dell’Associazione Globe4Me, Ettore Guerrera del Centro Studi Agriter. Vincenzo Felicioli, assessore alle Attività produttive ha sottolineato le difficoltà di incentivare il turismo locale: “La causa – ha detto – è da ricercare negli ostacoli che riscontriamo per ‘trattenere il turista’, mettendolo in condizione di poter vivere il territorio. Questo perché in Italia vige una crisi istituzionale, oltre che economica, che non ci mette in condizione, con leggi ad hoc, di incentivare il turismo sfruttando il territorio”. Possibilità che potrebbe esser messa in atto attraverso un potenziamento del mondo agricolo, come spiegato da Francesco Fucili: “Il mondo agricolo va in controtendenza. Oggi stiamo portando avanti una battaglia al fianco del consumatore, che va considerato non singolarmente, ma relazionato al contesto in cui vive. D’altra parte, bisognerebbe potenziare il settore agricolo, dando risposte anche in termini di occupazione. Con il nostro grano oggi stiamo portando avanti una filiera per la pasta. Siamo il paese della diversificazione ed è su questo che puntiamo per promuovere i nostri prodotti”. Una sinergia dunque tra prodotto e territorio, da incentivare anche a tavola, come spiegato da Giovanni e Pierluigi Meschini: “Le nostre ricette – hanno spiegato i due fratelli – sono ciò che produciamo. Nelle nostre cucine diamo spazio all’innovazione, partendo dal passato. Ci piace anche proporre in chiave nuova ricette del ‘500. Il gusto degli ospiti va cambiato con i tempi. Ma rimane sempre un gusto che non è troppo condito e che sia testimonianza della qualità di quello che produciamo”. E’ stata poi la volta dello storico Raul Paciaroni, che ha presentato il suo libro “Il buon vino sanseverinate dei tempi passati”. “Questo libretto è stato fatto stampare 15 anni fa perché cercavo qualcosa che nobilitasse l’arte del cucinare. Negli archivi storici di San Severino ho ritrovato tutto ciò che fu mangiato e bevuto dalle autorità del ‘500. Ad esempio ho potuto riscontrare che ingenti quantità del nostro vino furono mandate ad Avignone, e ciò è testimonianza di un gusto gradito anche da palati… internazionali”. Un vino gradito quindi da nobili, ma anche dal popolo, come ricordato dalla poetessa Mariella Scattolini, che nei simpatici versi della poesia “Vino, vinello”, dedicata a suo nonno, assiduo bevitore di vino, ha spiegato come tale bevanda sia da sempre fonte di allegria e aggregazione. La promozione territoriale messa in ginocchio dalla crisi della grande industria è stato invece il tema dell’intervento di Ettore Guerrera del centro studi Mediter. “L’idea di tale format è nata dalla costatazione che l’Italia è rimasta l’Italia dei campanili. I Comuni non possono fare più promozione territoriale. Bisogna quindi fare rete sul territorio, anche perché c’è ‘fame’ di prodotti italiani, mentre c’è proliferazione di falsi. In tali condizioni non abbiamo la forza di combattere le multinazionali. Bisogna quindi mettere in condizione le piccole e medie imprese di accedere ai fondi comunitari. In tal modo si può anche creare lavoro per i ragazzi, incentivando i giovani a lavorare sul territorio”. Infine, l’intervento di Antonio De Magistris, presidente dell’associazione Globe4.me, promotrice dell’iniziativa: “Con la nostra associazione abbiano affrontato diverse tematiche sociali, come quella contro la direttiva Bolkestein. Abbiamo riscosso buoni risultati, ma bisogna andare avanti. Quest’anno abbiamo sposato la causa della difesa del Made in Italy perché crediamo che bisogna ripartire dai territori per superare questo momento di forte crisi economica”. La tavola rotonda si è poi conclusa con laboratorio del gusto molto apprezzato dagli ospiti per le autentiche delizie offerte al palato dall’Azienda agricola “Caseificio Su Casaru” e dal salumificio Ciccarelli, accompagnate dai pregiati vini della Fattoria Colmone della Marca.

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