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I partecipanti al flash mob e lo striscione appeso
I partecipanti al flash mob e lo striscione appeso

Flashmob di Cai e “il Grillo” alle grotte di Sant’Eustachio

La sezione Cai di San Severino e il circolo “il Grillo” di Legambiente si sono dati appuntamento domenica 18 maggio nella grotta grande della Valle dei grilli per un flash mob dedicato alla tutela dell’Abbazia di Sant’Eustachio in Domora che vi sorge imponente da oltre mille anni e che si trova attualmente in grave stato di degrado. La chiesa era stata oggetto della tappa di “Salvalarte 2000”, in seguito alla quale si riuscì a scioglierne i dubbi sulla proprietà e a garantire la sottoscrizione di un comodato d’uso per 99 anni al Comune settempedano in virtù di un impegno della pubblica amministrazione ad interessarsi dei restauri post sisma e a garantire l’uso pubblico del luogo. Il progetto giace ormai da un decennio negli archivi e la chiesa ha subito un lento, ma significativo degrado che ne ha indebolito ulteriormente le strutture. Di recente si è registrata anche la rottura di una catena metallica, segno di grave instabilità strutturale. Solo in seguito a questo evento la chiesa è stata dichiarata inagibile, nonostante sia completamente aperta alle scorrerie di chiunque voglia recare ulteriori danni. E’ per questo che il Cai e il circolo “il Grillo” di Legambiente hanno simbolicamente riappeso alla parete della grotta lo striscione già installato nel 1999 sul quale è scritto l’impegno comune a far si che la chiesa torni ad avere l’attenzione che merita da parte degli enti pubblici e degli organismi preposti alla tutela. Intanto, è stato presentato a Camerino il volume degli atti di un convegno tenutosi qualche tempo fa nella città ducale dal quale emerge in maniera incontrovertibile il fatto che la via Romano Lauretana in epoca medievale passasse proprio per la strada diretta fra Camerino e San Severino, ovvero proprio per la gola di sant’Eustachio, proseguendo poi per Cambrica, Torre Beregna (altro monumento dimenticato), Renacavata e quindi Camerino. Ciò fu così almeno fino al secolo XVII allorché la “Via Nova” ovvero la via lungo la Val di Chienti ebbe il sopravvento per ragioni di tipo pratico in quanto percorribile agevolmente con le carrozze. Tutto questo è stato completamente ignorato da chi ha pianificato gli interventi legati alla “Via Lauretana” e la nostra città ne è stata completamente tagliata fuori, Sant’Eustachio compresa. “E’ opportuno – scrivono Cai e circolo “il Grillo” – che l’Amministrazione comunale di San Severino avvii rapidamente ogni attività utile a salvaguardare il prezioso monumento prima che esso abbia a soffrire ulteriori danni a causa dell’incuria e si possa giungere quanto prima ad un suo completo restauro”.

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