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Matteo Cellini con Francesco Rapaccioni
Matteo Cellini con Francesco Rapaccioni

All’Italia lunghi applausi per lo scrittore Matteo Cellini

Matteo Cellini, vincitore del Premio Campiello opera prima 2013, ha entusiasmato il pubblico de “i Teatri di Sanseverino” presentando all’Italia  il suo romanzo d’esordio dal titolo “Cate, io”, in cui, nella vicenda metaforica di una ragazzina obesa, racconta il disagio dell’essere adolescenti e della difficile formazione della personalità umana nel contesto della società ma con toni leggeri e divertiti e, per questo, ancora più efficaci. Tra i presenti in sala, insieme al sindaco, Cesare Martini, all’assessore allo Sviluppo culturale, Simona Gregori, alla presidente della Commissione cultura, Romina Cherubini, al presidente del Consiglio comunale, Ostilio Beni, alle delegate dell’Istituto comprensivo Sandra De Felice, Paola Cataldi, Giovanna Massei e alla poetessa settempedana Mariella Scattolini, anche moltissimi insegnanti a conferma che lo stimolo culturale e il confronto con uno scrittore che insegna in una scuola media è che dunque certe tematiche e dinamiche le conosce bene, può veramente aprire le menti.  Matteo Cellini è stato invitato proprio nella settimana dedicata all’infanzia e all’adolescenza, in cui i “Teatri di Sanseverino” hanno caratterizzato la programmazione a favore dei più giovani, anche con il concerto di Santa Cecilia in cui hanno suonato le “giovani promesse” dell’Accademia Feronia e, soprattutto, con il concerto dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana che si è tenuto al Feronia e che è stato riservato ai bambini delle elementari. Il direttore artistico, Francesco Rapaccioni, ha brillantemente condotto l’incontro con Matteo Cellini stimolando lo scrittore con domande appropriate sia nel contesto della storia raccontata nel romanzo sia per estrapolare motivi di riflessione e di confronto. Un fuori programma ha stupito tutti: il dialogo, assolutamente improvvisato, tra Francesco Rapaccioni e Paolo Moscatelli (che ha eseguito le pause musicali al violino): il giovane e dotato musicista ha confermato che lo studio di uno strumento e della musica sinfonica può essere visto come motivo di “diversità” dai coetanei ma che la passione e la convinzione delle proprie scelte hanno il sopravvento e soprattutto ha ribadito che i social networks possono anche essere utilizzati in modo “appropriato”, non dovendo necessariamente assentire alle scemenze poste in rete. Le letture di brani del romanzo sono state curate da Daniela Cipolletta dell’associazione “Sognalibro”. A Matteo Cellini è stato donato un catalogo della mostra “Vera Santarelli” tenutasi lo scorso anno a San Severino, le cui figure sovrappeso sembrano sintesi ideale del romanzo presentato. Una copia di “Cate, io” è stata lasciata nella biblioteca comunale di San Severino a disposizione per il prestito.  Alla fine dell’incontro una lunga coda per avere dediche sulle copie del romanzo.

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