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Simone Marasca
Simone Marasca

Settempeda sfiora il colpaccio in casa della capolista

Prova d’orgoglio di una Settempeda ancora più rabberciata rispetto alle precedenti occasioni per le assenze dello squalificato Serangeli e di Mulinari per motivi di lavoro, del fresco reduce dal riuscito intervento al menisco Massimo Nerpiti, con Di Francesco (entrato solo negli ultimi minuti per far rifiatare Capenti, così come Borioni che ha avvicendato Lorenzo Rocci) e Menichelli, ancora alle prese con guai muscolari, a mezzo servizio, ma capace di sfiorare il colpaccio nella tana della capolista Porto D’Ascoli. I meriti: grande concentrazione da parte di tutti, difesa di ferro con il rientrante Passarini, titanico, insieme al baby Paciaroni (l’unione degli opposti…) e l’adattato Lucaroni e Tentella ai lati, centrocampo con la verve giovanile dei fratelli Rocci unita all’esperienza dell’irrinunciabile capitan Ruggeri e Marasca e il baby Meschini ali rientranti nel pacchetto mediano, con l’unico elemento avanzato Capenti, uscito stremato per il lavoro svolto in solitaria. Fort Apache comunque ha tenuto e la Settempeda torna da Porto D’Ascoli con un notevole tasso di autostima in più e con la consapevolezza, come detto nel pre-gara da Marasca, “che il torneo è senza padroni. Si può vincere o perdere contro tutti. Dobbiamo giocarcela gara dopo gara con la massima convinzione”. “I padroni di casa hanno dominato – ha detto il dirigente accompagnatore Marco Nardi – e su questo non c’erano dubbi. Però noi abbiamo avuto il merito di interpretare la gara senza sbavature, con il recuperato Passarini che è stato l’uomo in più a centro difesa e con quel pizzico di buona sorte che ci ha consentito di vedere un rigore per i padroni di casa calciato da Di Lorenzo sul palo (Maccari ha ipnotizzato il rigorista rivierasco, ndr) nel primo tempo. Facendo gli ingordi possiamo anche rimarcare la bomba dalla distanza di Marasca con miracolo di Capriotti, lo slalom ancora di Marasca fermato fallosamente al limite in un’azione che poteva valere anche il rosso non estratto dall’arbitro e il pallone di Capenti che non ha inquadrato lo specchio nel finale. Ma per il punto nel prepartita avrei firmato”. “Certe gare in cui il pallone non vuole entrare si possono anche perdere – ha commentato nel post partita il trainer locale Filippini – ci teniamo quindi il pari contenti del bel gioco messo in mostra e andiamo avanti”. “Siamo stati all’altezza di una grande squadra come il Porto D’Ascoli – ha asserito mister Ciarlantini -; è un pezzo che dico che stiamo lavorando bene. Oggi ne abbiamo avuto conferma anche perché abbiamo un giocatore “nuovo”, Passarini. Non lo abbiamo avuto quasi mai quest’anno. Per noi averlo recuperato è come un nuovo acquisto”. Per i biancorossi si apre una nuova era? Lo sapremo sabato prossimo (si torna all’antico sul giorno delle gare interne). Intanto resta la soddisfazione dell’impresa a Porto D’Ascoli dove si deve sottolineare la squisita ospitalità del team rivierasco: terzo tempo stile rugby, entrata al costo simbolico di un euro e lotteria finale con la vincita di un prosciutto da parte di una tifosa biancorossa. È stata proprio una giornata in cui la bravura si è abbinata alla fortuna. Ora, però, bisogna insistere. Alle porte c’è il Potenza Picena che l’anno scorso violò il comunale…

Luca Muscolini

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