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L'immagine della Giornata nazionale per le persone con sindrome di Down
L'immagine della Giornata nazionale per le persone con sindrome di Down

Cioccolato in piazza per la Giornata delle persone con sindrome di Down

Sono circa 38.000 in Italia le persone con sindrome di Down. Studiano, lavorano, si muovono e vivono in mezzo a noi, hanno amici, conducono una vita simile alla nostra. Perché le persone con Trisomia 21, quella condizione che comporta una triplice copia del cromosoma 21 nel corredo genetico e che causa un ritardo nello sviluppo mentale e fisico di chi ne è affetto, sono in grado di fare molto di più di quello che siamo abituati a pensare. Proprio per finanziare progetti volti all’inserimento di queste persone nella vita sociale e produttiva, Coordown, il coordinamento nazionale di 74 associazioni di persone con sindrome di Down, organizza ogni anno una Giornata nazionale che ha lo scopo di avvicinare l’opinione pubblica al tema e raccogliere fondi per iniziative che favoriscano l’integrazione. Così domenica 13 ottobre in oltre 200 piazze italiane – fra cui la Piazza del Popolo di San Severino – è possibile lasciare un contributo e avere in cambio una tavoletta di cioccolato che contiene un messaggio per la promozione della cultura della diversità. Il cacao proviene dalla rete del commercio equo e solidale, quindi si tratta di un cioccolato buono due volte, come lo slogan della manifestazione, ideato dall’agenzia pubblicitaria Saatchi & Saatchi, sottolinea: “Nessun cioccolato è buono così”. Gli ambiti nei quali si promuove l’integrazione delle persone sono molteplici: dall’autonomia abitativa all’esercizio del voto, dai progetti di formazione e accompagnamento all’inserimento lavorativo all’integrazione scolastica, senza tralasciare la ricerca scientifica sulla sindrome di Down. Proprio questa è ancora lontana dall’aver trovato un “colpevole” per la Trisomia 21: l’unico fatto certo è che le probabilità che nasca un bambino con sindrome di Down aumentano con l’aumentare dell’età materna. Si passa infatti da 1 caso su 1.500 sotto i 30 anni a 1 caso su 38 sopra i 45 anni. Attualmente in Italia un bambino su 1.200 nasce con la Trisomia 21. La loro aspettativa di vita ha raggiunto i 62 anni e tende ad aumentare: il 61% delle persone con sindrome di Down nel nostro Paese ha più di 25 anni.

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